Piano piano, senza troppa fretta ma sempre con il morbo dello strimpellatore addosso si cercherà di onorare gli impegni presi. Nonostante tutto la band è richiesta, e non possiamo fare troppa pubblicità perchè non abbiamo il tempo per soddisfare tutte le chiamate. Diciamo che non siamo malati al punto di dover suonare tutte le sere o quasi ma se una volta al mese c'è da esibirsi per far du note, ben venga.....sarà la vecchiaia
Quindi il nuovo motto dei Pinoli sarà : Poco-hi ma Buono-i e Tranquilli e Beati.
Pinoli Street Band
Blog d'attualità e approfondimento della street band più musicale e simpatica della Toscana
mercoledì 6 giugno 2012
venerdì 23 dicembre 2011
giovedì 1 dicembre 2011
La pappa scodellata !!!!
martedì 11 ottobre 2011
venerdì 9 settembre 2011
martedì 5 luglio 2011
giovedì 19 maggio 2011
Post di servizio
Dato il ponte del 2 giugno e le probabili assenze, la prova del 1 giugno è posticipata all' 8 giugno.
Il Consiglio
giovedì 5 maggio 2011
mercoledì 4 maggio 2011
sabato 23 aprile 2011
Santa Pasqua a tutti!!
Ciao a tutti i Pinoli-musici e ai Pinoli-sostenitori, è il vostro direttore artistico che vi posta per farvi gli auguri ma, per non cadere nel solito formalismo (degli auguri appunto - scusate la ripetizione), vi invito a leggere questa bella riflessione sulla Pasqua:
Tra poco diremo a tanti “Buona Pasqua”.
Un augurio decisamente mediocre. Sarebbe più adeguato augurarsi “Santa Pasqua”. O meglio ancora, come fanno i cristiani ortodossi che si scambiano gli auguri dicendo “Cristo è risorto!”. E rispondono: “Sì, è veramente risorto!”. Ma quì andiamo ad un piano decisamente superiore che, in questi tempi, fa venire le vertigini: provate a chiedervi se avreste l’ardire di porgere questo augurio il giorno di Pasqua...
Ma che cosa vuol dire la parola “Pasqua”? Pare che il suo significato fondamentalmente sia “passare oltre”. La Pasqua indica la necessità per il credente di passare dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, l’esigenza di lasciare alle spalle un vissuto di inquietudine e di compromessi per una condizione più libera e trasparente. La Pasqua è perciò l’emblema supremo di una nuova vita, della luce che ritorna a risplendere dopo la tenebra, del rinnovamento di noi stessi pur nella continuità dell’esistenza concreta e umana. La Chiesa in questo tempo, piena di gioia, esclama: “questo è il giorno che ha fatto il Signore: esultiamo e rallegriamoci!”. E’ un grido di giubilo, quasi un “eco” alle parole di San Paolo: “Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio” (Colossesi 3,1-3).
Con queste parole Paolo non ci invita ad abbandonare la pesantezza di questo mondo per vivere in un mondo ideale, astratto. Come si fa a pensare alle cose di “lassù” quando premono le angosce di “quaggiù”? Come si fa a non pensare a queste cose quando a fine mese scade la rata del mutuo o si rischia di perdere il lavoro?... Come si fa a sganciarci dalla terra quando la ragione più determinante della nostra vita, l’economia, ci tiene fortemente ancorati ad essa? San Paolo ci invita piuttosto ad abbandonare l’egoismo che domina il mondo per assumere la logica di vita di Gesù, quella dell’amore. La Pasqua ci offre l’occasione per passare da questo condizionamento che ci costringe ad una vita forzata verso una libertà interiore che nobilita e qualifica la nostra stessa vita di uomini. Abbiamo bisogno di fare Pasqua. La Pasqua ci è necessaria non per sfuggire da questa vita, ma per migliorarla.
Agli occhi degli uomini la vita e il messaggio di Gesù si erano conclusi nel più assoluto insuccesso. Ci sono situazioni e ostacoli che sembrano insuperabili. Tuttavia non è così. DIO vince sempre!! La storia di Gesù di Nazareth non termina con la sua morte sulla croce. L’ultima parola è quella della Risurrezione gloriosa.
In questo modo la nostra vita continuerà a svolgersi in questo mondo; sarà la vita nuova dell’amore e della santità. Buona Pasqua, dunque!
Che la luce di Cristo risorto illumini le vostre vite e accompagni le nostre performance pinolesche!!
Virgilio Evangelisti
Tra poco diremo a tanti “Buona Pasqua”.
Un augurio decisamente mediocre. Sarebbe più adeguato augurarsi “Santa Pasqua”. O meglio ancora, come fanno i cristiani ortodossi che si scambiano gli auguri dicendo “Cristo è risorto!”. E rispondono: “Sì, è veramente risorto!”. Ma quì andiamo ad un piano decisamente superiore che, in questi tempi, fa venire le vertigini: provate a chiedervi se avreste l’ardire di porgere questo augurio il giorno di Pasqua...
Ma che cosa vuol dire la parola “Pasqua”? Pare che il suo significato fondamentalmente sia “passare oltre”. La Pasqua indica la necessità per il credente di passare dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, l’esigenza di lasciare alle spalle un vissuto di inquietudine e di compromessi per una condizione più libera e trasparente. La Pasqua è perciò l’emblema supremo di una nuova vita, della luce che ritorna a risplendere dopo la tenebra, del rinnovamento di noi stessi pur nella continuità dell’esistenza concreta e umana. La Chiesa in questo tempo, piena di gioia, esclama: “questo è il giorno che ha fatto il Signore: esultiamo e rallegriamoci!”. E’ un grido di giubilo, quasi un “eco” alle parole di San Paolo: “Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio” (Colossesi 3,1-3).
Con queste parole Paolo non ci invita ad abbandonare la pesantezza di questo mondo per vivere in un mondo ideale, astratto. Come si fa a pensare alle cose di “lassù” quando premono le angosce di “quaggiù”? Come si fa a non pensare a queste cose quando a fine mese scade la rata del mutuo o si rischia di perdere il lavoro?... Come si fa a sganciarci dalla terra quando la ragione più determinante della nostra vita, l’economia, ci tiene fortemente ancorati ad essa? San Paolo ci invita piuttosto ad abbandonare l’egoismo che domina il mondo per assumere la logica di vita di Gesù, quella dell’amore. La Pasqua ci offre l’occasione per passare da questo condizionamento che ci costringe ad una vita forzata verso una libertà interiore che nobilita e qualifica la nostra stessa vita di uomini. Abbiamo bisogno di fare Pasqua. La Pasqua ci è necessaria non per sfuggire da questa vita, ma per migliorarla.
Agli occhi degli uomini la vita e il messaggio di Gesù si erano conclusi nel più assoluto insuccesso. Ci sono situazioni e ostacoli che sembrano insuperabili. Tuttavia non è così. DIO vince sempre!! La storia di Gesù di Nazareth non termina con la sua morte sulla croce. L’ultima parola è quella della Risurrezione gloriosa.
In questo modo la nostra vita continuerà a svolgersi in questo mondo; sarà la vita nuova dell’amore e della santità. Buona Pasqua, dunque!
Che la luce di Cristo risorto illumini le vostre vite e accompagni le nostre performance pinolesche!!
Virgilio Evangelisti
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